#1.

❝E' difficile credere nei disturbi alimentari. Chi li osserva da fuori non riesce a concepire 
che il cibo possa diventare un nemico così, all'improvviso, apparentemente senza motivo. Chi la vive non riesce più a capire come sia possibile per le persone riuscire a mangiare senza pensieri, senza ansia, senza angoscia.❞


Ci ho messo un po' prima di scrivere il primo post. Ogni cosa che ho per la testa non mi sembra quella giusta. Ho deciso di aprire un nuovo blog perchè una "vecchia" parte di me se ne sta andando, una parte di me che negli anni si è fatta spazio in silenzio prendendoselo praticamente tutto, prendendosi il mio tempo, la mia spensieratezza, il mio amore per le cose, una parte che letteralmente ti mangia, piano e di nascosto, una parte malata che non voglio più faccia parte della mia vita, mai più.


Quando ero una bambina robusta, non riuscivo a capacitarmi del fatto che "certe" persone nonostante fossero magre si vedessero in modo distorto, si vedessero grosse e dovessero fare perennemente la dieta. Io che avrei tanto desiderato essere bella e magra come loro, e di certo, pensavo, Non mi sarei mai fatta tutte quelle paranoie............


E' iniziato tutto nel Dicembre 2006, esattamente 8 anni fà, con una fottutissima dieta fai da te iniziata senza troppi impegni e piani, volevo solo guardarmi allo specchio senza piangere, indossare i vestiti che amavo, volevo poter essere anche esternamente quello che sentivo di essere dentro di me, magra.
Non voglio parlare di peso, queste malattie sono mentali, e non dipendono assolutamente dal peso, toglietevelo dalla testa. La malattia mi ha accompagnato durante gli anni delle superiori, in vacanza, nel lavoro, nei giorni belli e soprattutto in quelli tristi, mi ha accompagnato negli anni dell'università, alla laurea, e anche nel post laurea, è rimasta sempre fedele a me, il parassita.

A quasi 18 anni, con circa una trentina di kg persi iniziai a capire che qualcosa non andava, che dovevo chiedere aiuto, che stavo correndo nella direzione sbagliata. Forse non avevo abbastanza mezzi per fare tutto da sola, forse non lo volevo veramente, forse...non ne avevo ancora abbastanza. 
Negli anni ho rimandato..anno dopo anno, nascondendo tutto a tutti, sfogando i miei sentimenti sul cibo e in un blog. 

Ho creduto di aver toccato il mio fondo quando al mio corpo non davo niente se non per vomitarlo, quando sono arrivata a perdere ore, giorni, anni, soldi, amici in questa malattia, quando le persone ti ripetono che sei troppo magra, sembri malata, quando non hai nè la forza  nè la voglia di sorridere, nè di uscire, nè di vivere, quando passi le giornate in funzione del cibo, mettendolo al primo posto, evitando tutto quello che puoi per un'abbuffata, quando temi che qualcuno ti venga a trovare perchè hai il cibo ovunque, il bagno puzza, tu sei sfinita, quando hai dimezzato il tuo corpo e continui lo stesso a vederti brutta e quel giochino perverso non finisce lo stesso: è il momento in cui capisci che non potrai mai avere una vita vera, fatta del lavoro che ami, di rapporti con gli altri, e di tanto tanto tantissimo altro che la malattia ti ha negato. Capisci che devi smetterla. 

La decisione di chiedere aiuto non avviene da un giorno all'altro, ci ho messo tanto tempo prima di decidermi, una volta ho mollato, la seconda, è dura ma ce la sto mettendo davvero tutta. 
La cosa più bella che ho scoperto in terapia è che La malattia non è me e io non sono la malattia.
Posso piangere, urlare, sfogare i miei sentimenti anche senza di lei. 

Non si guarisce da un giorno all'altro e tanto meno ci si accetta in breve tempo, ma si migliora giorno dopo giorno, imparando a conoscersi, ad ascoltarsi e ad amarsi...

Per questo apro questo blog, come nuovo inizio, un nuovo capitolo della mia vita..
Per condividere con voi le mie vittorie, i miei momenti di sconforto ma senza arresa, 
per essere un buon esempio e un incoraggiamento per chi non ci crede, per chi ha paura di fallire nel percorso.








Commenti

  1. La prima cosa che mi colpita del blog... il titolo, questa tua affermazione "posso farcela!", si che puoi, lo possiamo tutte noi, ed è bellissimo che tu ne abbia consapevolezza e con tutta te stessa tu stia lottando per vincere, per riconquistare la vita; c'è un prezzo da pagare ovvio, ma penso che dopo il regalo di una vita non più vissuta nella e con la malattia non ha prezzo!
    coraggio, io faccio il tifo per te.
    ti abbraccio forte forte

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  2. spero tu possa farcela davvero..come lo spero per me..


    se vuoi passa da me

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  3. Sono felice che tu abbia chiesto aiuto... dopo aver letto tanto male nel blog precedente.

    E' brutto convivere con un disagio del genere e farsi accompagnare ovunque da lui. Ed è vero, tu non sei la malattia e la ,malattia non è te.
    Il cammino non sarà facile, ma ne varrà la pena. Io ho fatto il grandissimo errore di abbandonare la terapia, dopo tre anni e mezzo di lavoro... E voglio ricominciare, da un nuovo psicologo. Perchè andare da quello precedente non ha senso, io mi comporterei sempre allo stesso modo.

    E quindi, avanti tutta!!! :)

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  4. Grazie mille ragazze delle parole e della fiducia! Possiamo farcela è certo, e assieme, sostenendoci, ancora meglio! NON SIAMO SOLE..
    <3
    vi abbraccio forte!!

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  5. Ciao :) grazie per essere passata da me! Questo post mi ha fatto tornare in mente tante cose. Farcela non è un'utopia, dobbiamo solo ficcarcelo in testa! Io trovo di aiuto i blog, perché ci sono momenti in cui sto per ricascarci, ricordo solo le cose "positive" (se così si possono chiamare) della malattia. Invece rileggendo i blog mi tornano in mente tutte le cose brutte che ho lasciato indietro e trovo la forza di continuare il mio percorso, che per quanti ostacoli la vita mi possa mettere davanti, non saranno mai peggiori di quelli che io stessa mi mettevo. Un abbraccio :)

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Primum vivere deinde phiposophari.

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